Giorno trentatré.
Klamath Falls - Crater Lake - Bend
Viaggiare in macchina per le strade di montagna in Oregon è davvero rilassante, primo perché c'è poca gente, secondo perché si vive un panorama genuino e infine perché dentro di noi sappiamo che quello che ci aspetta sarà ancora meglio.
Per arrivare al Crater Lake bisogna affrontare un esercito di moschini, mosche e altri insetti sconosciuti, a un certo punto mi sono dovuto fermare in un benzinaio per pulire il parabrezza; qui conoscono l'annoso problema, sono preparati e per combatterlo hanno dei veri spazzoloni giganti immersi in un detersivo verde spumoso.
Miglia dopo miglia si entra nella zona del parco ma come al solito scelgo l'entrata sbagliata che è chiusa per neve, un vecchietto che sta seguendo delle tracce di qualche animale sconosciuto mi indica la direzione e mi dirigo verso sud in una via che si trasforma presto in un cunicolo con le pareti di neve alte 4/5 metri, sembra di essere dentro il film Quattro Sottozero (Cool Runnings), quello dei Giamaicani alle olimpiadi invernali.
Arrivo sulla cima e mi precipito sul ciglio con la sola voglia di scoprire questa meraviglia.
C'è neve dappertutto, dentro il cratere c'è un lago di un colore blu profondo, pini ovunque e un'isolotto magico di nome Wizard.
Il sole picchia forte, siamo a 2000 metri, ci sono 18 gradi ma anche una bella arietta frizzante, il riflesso sulla neve è quasi accecante e l'unico rimedio è perdersi nello spettacolo di questo lago glaciale.
Ci sono molti turisti ma il silenzio è sovrano, calma piatta nel centro, passeggiare sulla cima è difficile per la presenza massiccia della neve, ogni tanto si sprofonda e ci si bagna, le scarpe e le calze sono fradicie, ma l'euforia è tale che si pensa solo alla grandezza del mondo e alla sua freschezza.
Serenità e mente libera.
Purtroppo metà del parco è chiuso ma per fortuna la neve è rimasta per permettermi di ammirare questa profondità nella sua massima ispirazione.
È il lago con la più grande depressione di tutti gli Usa ed uno dei primi al mondo, le sue acque sono limpide e sembra di specchiarsi anche a centinaia di metri sopra di esso.
Ascoltando The Wolf, la selvaggia radio country dell'Oregon saluto anche il mago che galleggia in un lato del lago, è un isolotto vulcanico con molti pini, un soggetto egocentrico : il vanesio compare in tutte le foto perché è l'headliner di questo palcoscenico di un open air festival (quasi) estivo.
Non voglio lasciare questo paradiso.
Sto pensando di fermarmi anche al ritorno.
Ho lasciato il cuore, per fortuna e per caso la canzone di oggi sarà Two Hearts così me ne rimane uno!
Bend è il classico paese di montagna fighetto dove in inverno vengono i cittadini a sciare, è una località molto bella, immersa nel verde e attraversata da un tranquillo fiume, ma questa sarà un'altra storia da raccontare negli spin off del dopo States.
H4U
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P.s. non so quale foto scegliere
Song of the day : Two Hearts (club mix) - Stephanie Mills
Che colori!!!
RispondiEliminaOvviamente, da bravo Chiaro Ferragno, avevi anche la felpa in nuance ;D
Ahah, beh certo,sul pezzo!
EliminaSticazzi ragazzo, invidia sempre più grande...
RispondiEliminaLuca ti racconterò tutto quando riprenderemo a suonare!
EliminaBellissimi posti....bacio
RispondiEliminaQuesto cratere è leggendario!
EliminaChe viaggio magnifico!
RispondiEliminaIl prossimo lo facciamo in Mustang coast to coast
EliminaSolo 2 parole: UGLY BETTY.
RispondiEliminaBUUAUAHHUAHUAHUAUAHAHUHUAAUHHAUAHHAAH!!!!
AhahahahahahH!!!!
Eliminaspettacolo allo stato puro!!!!
RispondiEliminaMarisa quando scendo da Portland ci ritorno!
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