domenica 11 giugno 2017

Viaggio in 2d

Giorno cinquanta.
Los Angeles - Milano

Ultimo giorno.
Ebbene si, sembra incredibile e impossibile ma è arrivato l'ultimo giorno di questa fantastica avventura.
Sono un po' in ritardo con i post anche perché rientrando sono stato colpito dal jet lag che mi ha annebbiato tutti i ricordi e le idee, mi rifarò nei prossimi giorni studiando un concept settimanale con tutti gli speciali targati USA.
Ormai questo blog ha preso vita e quindi proverà a sorprenderci in questa calda e pazza estate 2017.

L'ultima sera a Oceanside la passo salutando i miei amici Italiani Davide e Anna e poi passo al Johnny Manana's per bermi una bella birra ghiacciata servita dal simpaticissimo Eddie.
Ricordatevi questa taverna se passate di qui!
La mattina del ritorno dopo essere riuscito facilmente a chiudere le due valigie, ero partito con una, e dopo aver salutato i miei cugini prendo il treno per Los Angeles e poi pullman per l'aeroporto.
Lax è immenso, ci saranno migliaia di persone e un chiasso fuori dal normale; io volo con la Swiss Air e dopo un'ora di check-in con addosso l'incubo del peso bagagli, riesco a farmi un'altra ora per passare i metal detector e stranamente questa volta non mi fermano pensando che abbia esplosivi, droga e armi nel mio zaino.
Passo le restanti tre ore a scrivere qualche pensiero sulla vacanza tra una partita al mitico primo Game Boy comprato a Portland e un sonnellino.
Il viaggio fino a Zurigo dura 10 ore e mezza.

Film
Musica
Fumetti
Libri
Giochi

Non riesco quasi a chiudere occhio.

Sulla compagnia elvetica si mangia benissimo, rispetto ad altre hanno un menù di qualità e di marca, da ricordare il gelatino al caramello.

In Italia, a Malpensa, mi devono venire a prendere mia sorella e Paolo ma inaspettatamente viene a farmi una super sorpresa con tanto di trombette l'agente speciale K, sempre pronta a sorprendermi e a farmi emozionare!

Visto che il viaggio di rientro è stato anticipato cerchiamo di fare una sorpresa anche ai miei genitori, riesce a metà ma comunque tutti contenti perché il figliol prodigo è tornato e non si è perso negli Stati Uniti d'America.

H4U

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Song of the day : Freewill - Rush

mercoledì 7 giugno 2017

The Saloon - San Francisco

Giorno quarantanove.
Specialone

Primo speciale dedicato al vero cuore di San Francisco.

The Saloon è un locale storico di SF si trova a North Beach, Little Italy all'incrocio tra la Grant e Columbus.
Qui si suona ininterrottamente dal 1861, è il locale più vecchio della città protetta dal Golden Gate Bridge ma credo anche del mondo; le pareti trasudano musica e alcool, c'è una piccola pedana in legno usata come palco, l'impianto è vetusto come i musicisti che si esibiscono.
I soliti 4 affezionati al bancone sono serviti da due signore sulla settantina, si racconta che abbiamo ereditato il locale di generazione in generazione.
Oltre ad essere molto simpatiche si vestono in un modo alquanto strano ma con stile.
L'unica regola è che accettano solo cash, niente carte di credito figlie del consumismo.
La clientela varia tutte le sere, soprattutto ragazzi della zona ma anche turisti e in
molti arrivano dall'ostello vicino perché questo è un vero pub, si serve solo birra o whisky, i cocktails li lasciano fare nei locali da fighetti.
Verso le dieci e fino all'una c'è il pienone, ragazze che ballano a ritmo di rock'n'roll e lupi solitari che si scolano le birrette in mezzo alla piccola pista da ballo.
La particolarità di questo bar è che si possano sentire delle ottime melodie anche alle 16 di un qualunque martedì pomeriggio, questo rende il Saloon unico.
Suonano due bands al giorno tutti i giorni, vengono da tutti gli States per poter suonare qui.
L'ambiente è sempre buio e se decidete di entrare nei bagni fatelo solo in caso di estrema necessità, puzzano inverosimilmente di esalazioni ammoniacali, probabilmente non li puliscono da due secoli.

In luoghi come questo si riesce a gustare a fondo il proprio viaggio, sono i posti che ci si ricorda con più affetto perché sono genuini e si entra in contatto con la vera cultura ma anche semplicemente perché è molto più bello e rilassante bersi una buona birra davanti a delle persone che impegnano parte del loro tempo a suonare e creare armonie tra le persone in un luogo leggendario.

H4U

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P.s. ho caricato nuove foto su Facebook e nuovi video su YouTube, aperti anche a chi non è iscritto. I love u!

Song of the day : True True Love - Mitch Polzak and the Royal Deuces

martedì 6 giugno 2017

Big four

Giorno quarantotto.
B-side

Ecco a voi una super classifica show dei quattro stati più belli da visitare almeno una volta nella vita!

1 - California
Al primo posto c'è il Golden State perché è uno stato stupendo e simile all'Italia.
Qui c'è un bel clima tutto l'anno, ci sono le spiagge più belle, deserti e montagne,  laghi e fiumi, parchi nazionali unici, metropoli divertenti e una popolazione simpatica mista : americani, messicani e gente da ogni parte del globo.

Punti di forza : Pioneertown (dove c'è la locanda più figa del deserto, musica e costine).
Le spiagge di San Diego (La Jolla e Coronado).
Six Flags, montagne russe da brividi. 
San Francisco è una città pazza e divertente, birra, crab e musica a tutte le ore, The Saloon dal 1861.
Redwood, Sequoia, Yosemite e Death Valley, quattro parchi esagerati.

2 - Utah
Lo stato elevato è uno spettacolo di colori ed è da visitare perché ci sono i luoghi più belli del pianeta, i parchi più entusiasmanti che abbia mai visto e che ti lasciano a bocca aperta.
Nello Utah probabilmente vivono più rangers che in ogni altro stato, d'inverno fa freddo e si scia sulle montagne e d'estate invece fa troppo caldo e in molti si trasferiscono sulle coste dell'ovest.

Punti di forza : Arches è il simbolo dello Utah, sotto al Delicate Arch si fanno dichiarazioni di matrimonio.
Bryce Canyon, formazioni rocciose color rosa, arancione, rosso e giallo. Sentieri unici da intraprendere.
Monument valley, gestito dai Navajo, set di Ritorno al futuro parte terza.
Lake Powell, gite in barca nelle gole più remote
Salt Lake City, sede dei Jazz e dello sport invernale.

3 - Arizona
Questo stato è sorprendente, si passa dai 40 gradi del sud ai 5 del nord, dal deserto alle montagne innevate in due ore.
È lo stato del Grand Canyon e dei nativi, gli indiani d'America qui gestiscono parchi e le loro riserve sono in mezzo alla natura.
È anche pieno di serpenti a sonagli.
Passa la Route 66 in paesini caratteristici ed è un sogno per tutti i motociclisti della terra.

Punti di forza : Grand Canyon, quando per la prima volta arrivi sul ciglio e guardi sotto vedendo tutto il dislivello fino al fiume Colorado rimani senza fiato.
Le vie dei nativi, natura incontrastata, montagne sacre e cavalli selvaggi, paesi come Sedona, ovvero forza mistica dalla terra.
Antelope Canyon, una piccola spaccatura della terra dove si può entrare e scattare foto giocando con la luce.
Scottsdale è una cittadina alla moda ma anche famosa per i cowboys, divertente.
Meteor Crater, Petrified Forest : luoghi alieni.

4 - Oregon
Lo stato verde per eccellenza è selvaggio e ci vive poca gente, le montagne sono ruvide, la costa è sempre attaccata da vento e acqua.
In Oregon si va per la natura, per staccare dalla città.
C'è però anche Portland, la città più bella degli States (a breve uno speciale).
L'ideale è girarlo in lungo e largo perché ogni angolo è magico ed ognuno troverà la propria personale avventura.

Punti di forza : Crater Lake, un lago ancestrale sito a 2000 m d'altezza, acqua blu e pareti bianche. Qui si arriva anche a 12 metri di neve.
Highway 101, percorrerla è un'esperienza unica; scogli, spiagge nebbiose, paesini nervosi, cervi e scoiattoli, orsi e Bigfoot, dune di sabbia e grotte antiche.
Portland è ecologica, verde, pulita, attiva culturalmente con musei, caffè letterari, scena indie, locali e teatri, brewery e vinerie, parchi e fiumi.
Sea Lion Caves, ovvero il regno sotterraneo dei leoni marini.
Retrogame Trader a Beaverton, il paradiso dei nerd degli anni 80.

H4U

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Song of the day : Any way you want it - Journey

Back to the future

Giorno quarantasette.
Oceanside

Il rientro dal tour è stato molto tranquillo e infatti mi sono preso un giorno di pausa dal blog per riordinare le idee.
La sera decido di passare l'ultimo giorno con la macchina a noleggio a Carlsbad dopo una fantastica cena dai cugini, la cittadina ora è piena di turisti e i pub sono tutti sold-out e in molti il sabato sera si balla.
Io bevo una birra e poi faccio due passi sul lungomare e stranamente trovo l'oceano calmo, non ci credo!

Il giorno dopo i miei cugini mi portano in un ristorante messicano caratteristico dove le cameriere hanno abiti stupendi e ci sono anche due suonatori che si aggirano tra i tavoli.
Il cibo è sublime, d'altronde come vi ho già detto la cucina messicana è spettacolare, io prendo la specialità della casa, ovvero una bistecca da paura e milioni di contorni.
La sera ritrovo i miei amici americani Davide e Anna, gli racconto il mio viaggio e loro il weekend che hanno passato a New Orleans, un'altra città da esplorare.

Andando in bici scopro che qui vivono i famosi scoiattoli d'oceano.
Alcuni sono giganti, sembrano dei castori, altri più piccoli, stanno vicino al mare sugli scogli e aspettano.
Che cosa aspettano?
Probabilmente cibo, ma non credo che abbiano canne da pesca per pescare.
Cmq è strano vederli sulla spiaggia.

Nel quartiere nel weekend passa un camioncino che vende bibite e gelati, con una musichetta da giostre.

May grey e June gloom, da queste parti si dice così.
Infatti giugno è tetro, fa freddo e il sole non si vede, niente spiaggia.

Nel prossimo blog farò la classifica dei cinque stati più fighi degli Usa!
Non perdetelo!

H4U

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Song of the day : Cut the crap - Alice in Videoland

domenica 4 giugno 2017

Nostalgia canaglia

Giorno quarantasei.
Santa Monica - Bel Air - Hollywood - Beverly Hills - Culver City - Oceanside

Cosa c'è di meglio che organizzare un tour per andare a vedere i luoghi dei tuoi telefilm preferiti?
Qui in zona Hollywood ovviamente ne hanno girati a migliaia, ogni quartiere ha avuto i suoi momenti di gloria.

Will il principe di Bel Air è stato un telefilm (non serie TV come si dice oggi) simpatico, colorato e divertente che ha lanciato in orbita Will Smith.
Il quartiere è proprio come lo abbiamo visto : ville, villette e super ricchi; le colline intorno a Los Angeles pullulano di vips che assomigliano a Carlton.

A Hollywood c'ero già stato con mio fratello e quindi oggi solo una puntatina a rendere omaggio a due miti intramontabili nonchè due attori superlativi : Leslie Nielsen e David Niven.
Spero li ricordiate tutti per la loro ironia, altrimenti andate subito a noleggiare una videocassetta e rispolverate il vostro videoregistratore!

Leslie ha creato il suo personaggio ed è sempre rimasto lo stesso in tutti i film, non era lui a cambiare per il tipo di film, ma erano le pellicole che si adeguavano alla sua arte. 

Riposa in pace. 

La Walk of Fame non è niente di eccitante però fare due passi, leggere i nomi sul marciapiede e cercare di associare i volti alle stelle è comunque un passatempo rilassante.

Beverly Hills è la zona figa di Los Angeles, viali con palme, marciapiedi puliti e Ferrari in giro per la strada.
L'High School più famosa del pianeta si trova in centro vicino ai grattacieli, 90210 è lo zip code del paese.
La scuola è chiusa perché è sabato ma ci sono dei ragazzi nei campi che praticano sport; io cerco Kelly, il mio amore adolescenziale, ma non la trovo.
Spero almeno di vedere il disc jokey David mentre mette su qualche pezzo alla radio scolastica, Andrea in biblioteca e invece niente, non vedo neanche quel bel rinnegato di Dylan mentre fa a cazzotti.
A cosa è servito passare i pomeriggi d'estate a Borghetto subito dopo il pranzo della nonna a guardare quello che all'epoca era un telefilm ribelle e fuori dalle regole?

Oggi termina l' Herminator tour 2017.
5870 miglia sono 9447 chilometri.
5 stati meravigliosi.
30 giorni.

Il mio blog cmq andrà avanti con i retroscena, gli spin off e gli aneddoti americani quindi continuate a divertirvi!

H4U

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Song of the day : Flatliner - Cole Swindell feat. Dierks Bentley

venerdì 2 giugno 2017

Sons of anarchy

Giorno quarantacinque.
SF - Santa Monica

Oggi mi aspettano 6 ore di viaggio e decido di percorrere tutta la Interstate 5 per arrivare sulle spiagge di Los Angeles.
È la prima volta che seguo tutta la valle centrale e in realtà non mi aspetto niente di che, in genere si fa la strada sulla costa per vedere l'oceano o quella più interna perché passa dai parchi nazionali :  Yosemite, Sequoia e Death Valley.
Su questa strada il limite è 70 miglia orari ma io faccio fatica a stare davanti ai numerosi camion, attaccano e sfrecciano a 80 miglia e più, sono davvero incoscienti, soprattutto perché sui bordi delle strade c'è un cimitero di pneumatici.
Oggi sulla carreggiata ho schivato un parafango intero di una macchina, incredibile.
Questi sono i posti dove è stata girata la serie TV "Sons of anarchy" e non mi aspettavo niente di diverso, colline e desolazione, caldo torrido e erba bruciata.

Non è però tutta da buttare, ad un certo punto vedo un angolo di paradiso, una piccola valletta con un fiume, a destra alberi e a sinistra un ponte, mucche al pascolo e in lontananza un ranch.
Poco dopo un lago con le pareti delle montagne a forma di piramide, infatti si chiama Pyramid lake, purtroppo non riesco a fermarmi neanche per una foto, troppo pericoloso su questa strada.

Arrivo nel caos di Santa Monica intorno alle 16 con la sola voglia di buttarmi nell'oceano e prendere un po' di sole dopo aver fatto il viaggio dentro un forno.
Peccato che qui ci sono 18 gradi e l'acqua è gelida, tutta la gente è sul Pier a mangiare i Churros, specialità dolce messicana.
Le spiagge di Los Angeles sono così, ventose e fredde anche a giugno.
Qui ci sono tanti turisti inglesi che si scassano di alcool nei pub aperti apposta per loro che servono birra del Regno Unito.
Le vie del centro sono molto alla moda con negozi di grandi marche e ragazze che sfilano facendo su e giù per il corso.

Anche qui opto per soggiornare in un ostello in centro, comodo ed economico e in più c'è una super colazione mattutina. 

H4U

Arte e sport - Moma and Nba

Giorno quarantaquattro.
San Francisco - Oakland

Mi alzo presto per andare a visitare il Museum of modern art di SF ospitato nel palazzo progettato dall'architetto svizzero Mario Botta, dopo la colazione all'ostello e qualche chiacchiera scambiata con Egidio il cuoco mi incammino.
Oggi la giornata è calda e passeggiare in mezzo ai palazzi è molto diverso che camminare lungo la baia perché ovviamente qui c'è meno vento.
La città è in fermento, è piena di lavoratori frettolosi, mi ripeto ma qui tutti vanno in giro con il bibitone da mezzo litro di caffè in mano, e di cantieri aperti, in più c'è un traffico terrificante.
Arrivo al museo ed entro, ci sono sette piani da visitare e per fortuna non c'è molta gente, d'altronde l'interessante mostra di Matisse è terminata lunedì e la massa aspetterà il prossimo evento.
Con calma salgo di piano, i primi due sono abbastanza insignificanti, al terzo l'esposizione sulla Pop art è carina, poi ci sono altri bei quadri e installazioni.

Per me i musei e le mostre in generale sono troppo soggettivi, non starò certo qui a descrivervi le opere anche perché non ho le competenze, io quando visito questi luoghi cerco l'ispirazione o mi faccio prendere da un artista e parto per un viaggio, rifletto o semplicemente non penso a niente, cammino e osservo.

SF Moma è un fratellastro di quello famoso di New York ma non c'è niente di interessante, vale la pena visitarlo solo se c'è qualche mostra temporanea di valore.

Nel primo pomeriggio decido di andare all'Oracle Arena, il tempio dei Golden State Warriors, oggi iniziano le finali Nba, gli avversari sono i Cleveland Cavaliers.
Il viaggio è interminabile e prendo anche una multa in diretta da una poliziotta intransigente, il traffico è bloccato perché è appena passato il pulmann degli ospiti.
Il palazzetto si trova ad Oakland, a una mezz'ora dal centro ma è davvero posizionato male, in mezzo all'autostrada e intorno solo parcheggio, penso sia il più brutto e inaccogliente campo tra tutte le franchigie.
A Los Angeles si trova in centro, pure a Portland, Denver, Sacramento, New York, Phoenix, perfino a Seattle anche se ormai i mitici Supersonics si sono trasferiti; questi sono quelli che ho visto.
Non mi resta che fare due foto e cercare un locale nel centro di Oakland a circa un quarto d'ora di macchina.
La partita la guarderò al pub dei legionari, il ritrovo ufficiale dei ragazzi di "trash city" o "dub city"; ad Oakland giocano tutte le squadre di San Francisco delle maggiori leghe americane, non credo esista un altro luogo così.
Guardare la partita è divertente e molta gente si esalta, ma è una finale!
Questi americani devono solo imparare da noi, il nostro tifo per il calcio o per gli sport che ci piacciono non ha paragoni, noi viviamo e ci emozionamo insieme ai giocatori, loro sono composti, ogni tanto un urlo ma non si esaltano come noi, quello che si vede in TV è tutta apparenza. 

Ritorno per l'ultima notte in ostello e spero che Ash, la ragazza australiana che dorme nel letto singolo, si ricordi di spegnere la luce prima di andare a letto.

H4U

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Song of the day : Misty mountain hop - Led Zeppelin