Appena arriva il primo caldo e le temperature cominciano ad alzarsi
si prende la bici o lo scooter per andare al ponte o alla passerella,
alcuni la macchina per raggiungere le poco più lontane Strette.
Arrivati
al fiume si nota che che il corso è cambiato e c'è sempre meno acqua;
vent'anni fa i ragazzi spericolati si buttavano dal Ponte di Castello,
le pozze erano alte alcuni metri.
Ognuno ha il proprio posto preferito : lo Sperone o il Torcione, Brotte, Sherwood o il Ponte del diavolo.
Si
cercano i sassi più fini per stenderci sopra il telo mare e vicino ci
sono sempre delle pietre disposte a cerchio perchè qualcuno
instancabilmente ha grigliato qualcosa, sicuramente delle braciole.
Si
mettono le bottiglie d'acqua e di birra al fresco, le ragazze di solito
si portano l'Estathè e qualche frutto e si pucciano i piedi.
L'acqua è gelida e tra di noi diciamo : ma è sempre stata così fredda ? L'anno scorso era decisamente più calda !
Ogni anno si ripete la stessa cantilena.
Dopo
il primo sopralluogo e mentre il sole si alza in cielo c'è chi si mette
la crema protettiva e chi si mangia la sublime focaccia di Borghetto,
quella stirata è l'ideale da portare al fiume perchè non unge lo zaino
dove la si ripone.
I più volenterosi cominciano a costruire o a
rafforzare dighe, sollevano macigni e trasportano tronchi, altri invece
si sono portati la sdraio e si leggono un libro o si riposano dopo la
faticosa giornata di lavoro.
Di solito c'è sempre qualcuno con un
cane perchè il greto del torrente è il massimo per i quadrupedi, ogni
tanto passa qualcuno a piedi e ci chiediamo se lo conosciamo, da dove
arriverà e soprattutto che cosa avrà mai da guardare?
A questo
punto ci si butta in acqua, fino alle ginocchia è fattibile ma quando si
passa il confine del basso ventre comincia la vera goduria ovvero
freddo, ghiaccio e i tuoi sensi si perdono nel Borbera;
appena la
testa va sott'acqua e ti lasci andare senti il suono della valle, una
forza che è dentro di te, per chi ci è nato è così ma anche per chi è
cresciuto in queste zone.
Il Borbera rende felici perchè è un
amico, ci sentiamo a casa, non vuole le luci della ribalta ed è umile; i
bambini se devono scegliere tra il mare dove c'è tanta confusione e il
fiume scelgono il secondo perchè è un luogo sicuro dove divertirsi
lanciando barchette di plastica o nuotando con i braccioli, vivono di
emozioni semplici e genuine.
Il sole sta calando e arriva l'ombra,
ma prima di rientrare, per andare a mangiare un gelato al bar mentre
indossiamo le nostre scarpe da Borbera rigorosamente scucite o scollate,
salutiamo soddisfatti il nostro eroe con il ricordo della musica
limpida delle rapide che rimarrà nella nostra mente fino a quando non ci
faremo sorprendere di nuovo dalla magia del Borbera.
H4U
P.s. ieri mi è venuta la malinconia da Borbera e quindi gli ho dedicato questo post.
P.p.s. domani riprendo il diario di viaggio perchè comincio il mio tour !
Song of the day : This is not for you - Shine
Lacrimoni
RispondiEliminaTVB Fiammy!
EliminaCorro subito a pucciarmi!!! W il Borbera...o quel che ne rimane!
RispondiEliminaAppena torno organizziamo una braciolata...
EliminaNostalgia della valle :-) :-) :-) :-)
RispondiEliminaVai giù allora!!!
Elimina:)
A luglio quando torni si va! Non ho mai amato molto il fiume ma devo ammettere che Sherwood è davvero incantevole!
RispondiEliminaSherwood è il massimo!
EliminaCerto che si va, sarà la prima cosa...
:)