giovedì 4 maggio 2017

Primo giorno estivo in Val Borbera

Appena arriva il primo caldo e le temperature cominciano ad alzarsi si prende la bici o lo scooter per andare al ponte o alla passerella, alcuni la macchina per raggiungere le poco più lontane Strette.
Arrivati al fiume si nota che che il corso è cambiato e c'è sempre meno acqua; vent'anni fa i ragazzi spericolati si buttavano dal Ponte di Castello, le pozze erano alte alcuni metri.
Ognuno ha il proprio posto preferito : lo Sperone o il Torcione, Brotte, Sherwood o il Ponte del diavolo.
Si cercano i sassi più fini per stenderci sopra il telo mare e vicino ci sono sempre delle pietre disposte a cerchio perchè qualcuno instancabilmente ha grigliato qualcosa, sicuramente delle braciole.
Si mettono le bottiglie d'acqua e di birra al fresco, le ragazze di solito si portano l'Estathè e qualche frutto e si pucciano i piedi.
L'acqua è gelida e tra di noi diciamo : ma è sempre stata così fredda ? L'anno scorso era decisamente più calda !
Ogni anno si ripete la stessa cantilena.
Dopo il primo sopralluogo e mentre il sole si alza in cielo c'è chi si mette la crema protettiva e chi si mangia la sublime focaccia di Borghetto, quella stirata è l'ideale da portare al fiume perchè non unge lo zaino dove la si ripone.
I più volenterosi cominciano a costruire o a rafforzare dighe, sollevano macigni e trasportano tronchi, altri invece si sono portati la sdraio e si leggono un libro o si riposano dopo la faticosa giornata di lavoro.
Di solito c'è sempre qualcuno con un cane perchè il greto del torrente è il massimo per i quadrupedi, ogni tanto passa qualcuno a piedi e ci chiediamo se lo conosciamo, da dove arriverà e soprattutto che cosa avrà mai da guardare?
A questo punto ci si butta in acqua, fino alle ginocchia è fattibile ma quando si passa il confine del basso ventre comincia la vera goduria ovvero freddo, ghiaccio e i tuoi sensi si perdono nel Borbera;
appena la testa va sott'acqua e ti lasci andare senti il suono della valle, una forza che è dentro di te, per chi ci è nato è così ma anche per chi è cresciuto in queste zone.
Il Borbera rende felici perchè è un amico, ci sentiamo a casa, non vuole le luci della ribalta ed è umile; i bambini se devono scegliere tra il mare dove c'è tanta confusione e il fiume scelgono il secondo perchè è un luogo sicuro dove divertirsi lanciando barchette di plastica o nuotando con i braccioli, vivono di emozioni semplici e genuine.
Il sole sta calando e arriva l'ombra, ma prima di rientrare, per andare a mangiare un gelato al bar mentre indossiamo le nostre scarpe da Borbera rigorosamente scucite o scollate, salutiamo soddisfatti il nostro eroe con il ricordo della musica limpida delle rapide che rimarrà nella nostra mente fino a quando non ci faremo sorprendere di nuovo dalla magia del Borbera.

H4U

P.s. ieri mi è venuta la malinconia da Borbera e quindi gli ho dedicato questo post.
P.p.s. domani riprendo il diario di viaggio perchè comincio il mio tour !

Song of the day : This is not for you - Shine

8 commenti:

  1. Corro subito a pucciarmi!!! W il Borbera...o quel che ne rimane!

    RispondiElimina
  2. Nostalgia della valle :-) :-) :-) :-)

    RispondiElimina
  3. A luglio quando torni si va! Non ho mai amato molto il fiume ma devo ammettere che Sherwood è davvero incantevole!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sherwood è il massimo!
      Certo che si va, sarà la prima cosa...
      :)

      Elimina