venerdì 26 maggio 2017

Nella grotta dei leoni marini

Giorno trentasette
Florence - Sea Lion Cove - Crescent City

La Firenze dell'ovest è una cittadina fredda, non ha opere d'arte e nemmeno edifici storici però il piccolo Old town è carino con un paio di ristoranti e una via con boutique e negozietti particolari.
L'attrazione che spinge la gente qui è il famoso Sea Lion Cove.
È la caverna più grande degli States e accoglie centinaia di leoni marini.
Si entra attraverso il gift shop che si trova sulla strada e pagando il biglietto si arriva sulla sciogliera, a sinistra c'è il piccolo percorso per arrivare al punto di osservazione della spiaggia sottostante e invece a destra si va verso l'ascensore che scende 70 metri ed arriva nella grotta.
Da qui si vede tutta la potenza del Pacifico, le onde si infrangono contro la parete rocciosa e creano degli spruzzi altissimi, sotto è pieno di leoni marini, ci sono quelli al sole, quelli che cercano di salire sugli scogli, altri nuotano e altri ancora entrano ed escono dall'enorme insenatura.
Improvvisamente scrutando l'orizzonte vedo una balena grigia, di fianco a me c'è un signore e richiamo la sua attenzione facendogli notare il mammifero che sta nuotando verso sud, ogni tanto riemerge per respirare e buttare fuori acqua, è veloce, a volte sembra di averla persa e poi dopo una decina di metri eccola di nuovo.
Che meraviglia!
Prendo l'ascensore e arrivo sottoterra, ci sono pochi gradi e l'ambiente è ovviamente umido, c'è un piccolo museo e scopro che i leoni della zona sono di due tipi : Californiani e della NorthCoast, che fantasia di nomi.
Dal punto panoramico si può vedere una parte della caverna, c'è un'isolotto in centro con sopra una dozzina di abitanti, gli altri in acqua.
Un leone gigante sembra che governi il territorio, è proprio al centro mentre gli altri più piccoli giocano tra di loro e alcuni si tuffano nell'acqua gelata.
Salendo delle scale si può osservare un altro punto dove è pieno di uccelli, cormorani e gabbiani, le rocce a strapiombo e anche qui correnti tumultuose.
I leoni marini sono davvero simpatici e buffi sulla terra mentre camminano, invece in acqua sono abilissimi nuotatori, devono essere più veloci degli squali per sopravvivere nell'oceano.
Risalgo e mi dirigo verso il punto dove c'è la spiaggia e scopro che la maggior parte è qui a prendere il sole.
Beh, meglio stare fuori al caldo che nella grotta bagnata!
Si distinguono due colorazioni : una chiara simile al beige di quelli che sono più asciutti, una blu scura tendente al nero di quelli che sono appena usciti dall'acqua.

Riprendo la 101 e punto forte verso sud, obiettivo rientrare in California.
La strada è sempre spettacolare, qui si apre un po' di più perché è iniziata la zona delle dune di sabbia che si estendono per 150 km sulla costa ed entrano per 15-20 km verso le montagne.
In tutti i paesi che incontro sponsorizzano il noleggio di quad e dunebaggy, vedo alcuni turisti a cavallo e mi dirigo verso una duna per fare una passeggiata.
Per pranzo assaggio un panino al crab gigante e mentre sono seduto si avvicina un signore discendente diretto dei Big Foot che mi raccomanda di andare assolutamente 5 miglia all'interno per vedere la via degli elk, ovvero i cervi.
Ci sono dei punti dove si può parcheggiare e cercare di avvistare gli animali, mi soffermo e non vedo nulla ma poco dopo ecco le corna muoversi, si nascondono tra l'erba alta e piano piano si intravedono, sono molto più grandi dei nostri cervi.
Vicino a loro un piccolo lago e tante montagne.

Arrivo in California per l'ora di cena e mi butto sulla ventosa spiaggia con un panino per vedere uno degli ultimi tramonti della giornata, l'ultimo sarà quello delle Hawaii.
Non è un tramonto da ricordare anche perché non riesco a stare più di dieci minuti.

H4U

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Song of the day : Gratitude - Oingo Boingo

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