venerdì 2 giugno 2017

Arte e sport - Moma and Nba

Giorno quarantaquattro.
San Francisco - Oakland

Mi alzo presto per andare a visitare il Museum of modern art di SF ospitato nel palazzo progettato dall'architetto svizzero Mario Botta, dopo la colazione all'ostello e qualche chiacchiera scambiata con Egidio il cuoco mi incammino.
Oggi la giornata è calda e passeggiare in mezzo ai palazzi è molto diverso che camminare lungo la baia perché ovviamente qui c'è meno vento.
La città è in fermento, è piena di lavoratori frettolosi, mi ripeto ma qui tutti vanno in giro con il bibitone da mezzo litro di caffè in mano, e di cantieri aperti, in più c'è un traffico terrificante.
Arrivo al museo ed entro, ci sono sette piani da visitare e per fortuna non c'è molta gente, d'altronde l'interessante mostra di Matisse è terminata lunedì e la massa aspetterà il prossimo evento.
Con calma salgo di piano, i primi due sono abbastanza insignificanti, al terzo l'esposizione sulla Pop art è carina, poi ci sono altri bei quadri e installazioni.

Per me i musei e le mostre in generale sono troppo soggettivi, non starò certo qui a descrivervi le opere anche perché non ho le competenze, io quando visito questi luoghi cerco l'ispirazione o mi faccio prendere da un artista e parto per un viaggio, rifletto o semplicemente non penso a niente, cammino e osservo.

SF Moma è un fratellastro di quello famoso di New York ma non c'è niente di interessante, vale la pena visitarlo solo se c'è qualche mostra temporanea di valore.

Nel primo pomeriggio decido di andare all'Oracle Arena, il tempio dei Golden State Warriors, oggi iniziano le finali Nba, gli avversari sono i Cleveland Cavaliers.
Il viaggio è interminabile e prendo anche una multa in diretta da una poliziotta intransigente, il traffico è bloccato perché è appena passato il pulmann degli ospiti.
Il palazzetto si trova ad Oakland, a una mezz'ora dal centro ma è davvero posizionato male, in mezzo all'autostrada e intorno solo parcheggio, penso sia il più brutto e inaccogliente campo tra tutte le franchigie.
A Los Angeles si trova in centro, pure a Portland, Denver, Sacramento, New York, Phoenix, perfino a Seattle anche se ormai i mitici Supersonics si sono trasferiti; questi sono quelli che ho visto.
Non mi resta che fare due foto e cercare un locale nel centro di Oakland a circa un quarto d'ora di macchina.
La partita la guarderò al pub dei legionari, il ritrovo ufficiale dei ragazzi di "trash city" o "dub city"; ad Oakland giocano tutte le squadre di San Francisco delle maggiori leghe americane, non credo esista un altro luogo così.
Guardare la partita è divertente e molta gente si esalta, ma è una finale!
Questi americani devono solo imparare da noi, il nostro tifo per il calcio o per gli sport che ci piacciono non ha paragoni, noi viviamo e ci emozionamo insieme ai giocatori, loro sono composti, ogni tanto un urlo ma non si esaltano come noi, quello che si vede in TV è tutta apparenza. 

Ritorno per l'ultima notte in ostello e spero che Ash, la ragazza australiana che dorme nel letto singolo, si ricordi di spegnere la luce prima di andare a letto.

H4U

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Song of the day : Misty mountain hop - Led Zeppelin 

2 commenti:

  1. Dal 2018 i Warriors giocheranno nel nuovo palazzetto...a SF...dicono sia spettacolare

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